A far chiacchiere da bar sport, qui nello strapaese siamo buoni un po' tutti, a parlare al cuore invece, coniugando anche un po' di quel sano calciolinguaggio pasoliniano, è cosa assai rara. E un maestro in tal senso è Gianluca Vialli. Un pezzo di Euro 2020 è frutto della sua presenza in Nazionale (capo delegazione) al fianco del fratello di calcio e non solo, Roberto Mancini. Spesso un uomo nella malattia fa emergere il meglio di sé, e da quando nel 2018 a Vialli è stato diagnosticato un tumore al pancreas, da uomo e atleta intelligente è diventato un saggio illuminato e illuminante. Le sue riflessioni sulla vita le avevamo già lette nel libro Goals. 98 storie più 1 per affrontare le sfide più difficili (Mondadori), ma riascoltarle dalla sua viva voce nell'incontro televisivo con Alessandro Cattelan, Una semplice domanda (dal 18 marzo su Netflix) sarà un colpo al cuore. Sentirgli confessare: «Ho paura di morire. Non so quando si spegnerà la luce né cosa ci sarà dall'altra parte. Ma in un certo senso sono anche eccitato dal poterlo scoprire», è la conferma che c'è un momento nell'esistenza di ognuno di noi in cui ci si ritrova spalle al muro a fare i conti soli con sè stessi. E nel pressing asfissiante del flusso di coscienza, ecco che il campione, il divo degli stadi, si toglie la maglia del bomber e resta nella sua cruda nudità di uomo che ha paura. Ma spera e soprattutto crede ancora. La fede di Vialli è innanzitutto nella bellezza della vita che gli ha dato tanto e che lo fa sentire «un uomo fortunato, perché ho ancora tanti progetti da portare a termine». Due sono le lezioni importanti che ha appreso dal cancro, che considera «un compagno di viaggio». La prima è che «la vita è fatta per il 20% di quello che ti succede, ma per l'80% dal modo in cui reagisci a quello che accade». E la seconda, ed è l'insegnamento che sta trasmettendo alla moglie Cathrin e alle due figlie Olivia e Sofia, «è che la felicità dipende dalla prospettiva con la quale guardi la vita, che non ti devi dare delle arie, devi ascoltare di più e parlare di meno, migliorare ogni giorno, devi aiutare gli altri». Mi commuovo a rileggere quest'ultimo pensiero forte di Vialli: «Devi aiutare gli altri». In questi giorni malati di ipocrisia, in cui tutti per andare in tv si scoprono geopolitici, pensionando gli ormai obsoleti virologi e infettivologi, piango al pensiero di quanti innocenti rimasti senza aiuto vengono sacrificati nell'assurda e sporca guerra scatenata dall'ultimo totalitarista, Putin. Ognuno di noi deve provare ad aiutare gli altri, quelli che non ce la fanno più da soli a sopportare le ferite atroci della guerra, ma anche della vita in genere. Nell'aiutare gli altri, sta forse il segreto della felicità e il senso delle nostre umane esistenze che a volte, come insegnava il poeta del gol Ezio Vendrame, non sono come le partite di calcio dove c'è sempre un secondo tempo. Molte vite, senza volerlo purtroppo, si fermano solo al primo.




Il 20 settembre 2022 il nostro Liceo Musicale ha partecipato ad un evento musicale presso il parco archeologico di Paestum. Un grande concerto con tutti i licei musicali d'Italia. Un'esperienza che ha saputo accumunare seimila ragazzi e ragazze da un unico spirito: quello di fare musica. Tutti gli studenti sono stati protagonisti di un video da donare a Papa Francesco il 26 ottobre. Un concerto dedicato a lui e fortemente voluto dalla Biennale delle Arti e delle scienze del Mediterraneo insieme al comune dei Capaccio di Paestum. Un video che conterrà le note della pace con le quali la scuola italiana ha inteso omaggiare il Santo Padre per condividere, con quella che é la figura di riferimento della Comunità di Pratica Educante Bimed, il bisogno avvertito delle nuove generazioni di tornare ad un clima che non sia più contraddistinto dal conflitto, dalle disuguaglianze, dagli egoismi e dall'impossibilità di accedere ai diritti basilari della vita.

Queste sono le parole di alcuni ragazzi:"un'esperienza che mi ha coinvolto molto, mi ha arricchito come persona e come musicista, non la dimenticherò."

Altre testimonianze:" bellissima cosa, la racconterò ai miei figli"


Qui di seguito il video del concerto: 


in PRESENZA

Chiedi informazioni


OPEN DAY

GIOVEDI' 1 DICEMBRE 2022 dalle 16 alle 19

SABATO 10 DICEMBRE 2022 dalle 15 alle 18

DOMENICA 11 DICEMBRE 2022 dalle 15 alle 18

SABATO 14 GENNAIO 2023 dalle 15 alle 18

IN PRESENZA CON INGRESSI CONTINGENTATI

PRENOTATI

tramite i seguenti link

open day del 1 dicembre

https://forms.gle/q5Q2mFNcwZsfcN8MA

open day del 10 dicembre

https://forms.gle/KwXe1yU6b3RWLrnG7

open day dell'11 dicembre

https://forms.gle/UGPBLUq1NMWXPEUb7

Sfoglia la brochure


MINISTAGE "STUDENTE PER UN GIORNO ALL'ANGELONI"

MARTEDI' 13 DICEMBRE 2022 dalle 14.30 alle 18

LUNEDI' 09 GENNAIO 2023 dalle 14.30 alle 18

MERCOLEDI' 18 GENNAIO 2023 dalle 14.30 alle 18

IN PRESENZA PARTECIPAZIONE A PRENOTAZIONE 


La musica e la scuola italiana dicono NO alla violenza sulle donne.
La musica e la scuola italiana dicono NO alla violenza sulle donne.


Libertas Vivendi

LE RELAZIONI CI FANNO BENE.

Una ricerca condotta dall'Università di Harvard durata più di settant'anni ha dimostrato come le relazioni, più dei soldi, permettono di condurre una vita più sana e più lunga. Come ha affermato Robert Varldinger, responsabile della ricerca, produce maggiore malessere un matrimonio infelice che un divorzio. Non possiamo vivere da soli, con il tempo scopriamo che noi viviamo attraverso gli occhi e i ricordi degli altri. Ogni relazione che viviamo, ogni esperienza che affrontiamo durante il corso della vita è importante. La voglia di apprendere, la curiosità di scorgere il nuovo, sono tutte cose che ci portano a conoscere noi stessi, dei lati oscuri che fino ad ora non sapevamo di conoscere. Tutte le relazioni che abbiamo all'interno dei nostri rapporti quotidiani hanno a che vedere con un nostro aspetto di cui non siamo consapevoli. Le relazioni che ci fanno soffrire sono maestre di vita.

In questo tempo di crisi che stiamo vivendo è importante riacquistare le amicizie che abbiamo dovuto allontanare, la compagnia di una persona è molto di più di quanto possiamo immaginare. Per questo non rimanere soli, perchè la vita è troppo breve, dura poco, non c'è tempo per fare gli orgogliosi, gli individualisti, gli antipatici, unirsi, creare ponti di dialogo e amicizia. Caro lettore ti dico una cosa, vai vicino alle persone che sono sole, agli emarginati, alle persone con cui te non vuoi avere a che fare, insomma avvicinati, dagli la mano e digli "ti voglio bene". Queste sono le relazioni che ci fanno bene. Ogni persona è importante, perchè dalle nuove conoscenze si possono trarre lezioni ulteriori, lezioni di senso. Al giudizio finale verremo giudicati non per quello che abbiamo fatto sulla vita terrena, ma per le persone che abbiamo incontrato, per l'amicizia donata, verremmo giudicati non per quello che siamo stati, ma per quello che abbiamo fatto per gli altri. Questo è il senso profondo della vita e delle relazioni. Moltiplicare le relazioni, le amicizie, moltiplicare la compagnia che possiamo offrire a coloro che in questo momento si trovano a vivere la loro vita da soli. Ma attenzione a non offendere l'anima altrui, quest' ultima va sfiorata con delicatezza nel rispetto di quello che vorremmo fosse fatto altrettanto con la nostra, perchè una ferita fa male adesso, ma poi guarisce, invece la parola fa male sempre. Io per esempio amo le persone che si ricordano i dettagli, le grandi cose se le ricordano tutti. La solitudine può trasformarsi in una melma che all'improvviso ci può travolgere fino a cadere nella trappola dell'indifferenza.

Internet, Instagram, Facebook, sono tutti social che ci danno l'illusione di poter stare da soli, perchè ci possiamo semplicemente mettere nel garage di casa, basta aver la connesione super veloce e abbiamo, anzi, pensiamo di avere il mondo nelle nostre mani. Non è così, vi stanno raccontando una menzogna. Devo essere sincero il primo sono io a dirlo che è comodo avere tutto questo, è facile scaricare un film da Netflix ma presto ci accorgeremo che non è vero, io adoro andare al cinema, se solo ci potessi andare più spesso, è bellissimo andarci, basta solo organizzarsi con qualche amico, decidere cosa vedere, e magari dopo il film andare tutti quanti a mangiarsi un panino e discutere del film che si è visto, perchè tutti noi abbiamo un senso critico delle cose, credo che farlo non sia da vecchi -come potrebbe pensare e dire qualcuno- sono cose affascinanti che riempiono il cuore di allegria. Quando sono andato a vedere il docu-film di Ennio Morricone sono andato avanti più di un'ora a parlarne con il mio amico, ne abbiamo discusso a pranzo il giorno dopo, ne abbiamo parlato così tanto di quel film che abbiamo capito che ci rappresentava, infatti Ennio è stato un grande interprete della musica, io sono musicista, anche il mio amico Rahul è musicista, il film ci ha fatto ragionare su che grande persona fosse Ennio e sulle grandi persone che potremmo diventare noi. Sto leggendo un libro sulla felicità e ho scorso una frase di Italo Calvino che dice "che un buon romanzo è quello che quando lo sfogli senti, assapori tutta la passione, l'inquetudine, la felicità di chi l'ha scritto". Per relazioni intendo proprie questo, io lo faccio attraverso il cinema, ognuno di noi ha il suo modo per stare con gli altri, ma l'importante è esserci.

Cosa penso della scuola? 

La mia idea di scuola é basata sull’apertura della mente, sull’inclusione dei ragazzi al di la delle problematichw che ci possono essere. 

Crea il tuo sito web gratis! Questo sito è stato creato con Webnode. Crea il tuo sito gratuito oggi stesso! Inizia